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Pietro I Karagjorgjevic.

Re di Serbia. Figlio del principe di Serbia Alessandro, in seguito alla deposizione del padre nel 1858, fu costretto all'esilio. Visse prima a Ginevra, poi in Francia. Come ufficiale dell'esercito francese, partecipò alla guerra franco-tedesca del 1870 e, nel 1875, si recò in Bosnia per sostenere la rivolta scoppiata contro i Turchi. Nel 1883 sposò la figlia di Nicola I di Montenegro, vivendo a lungo in quel Paese, nell'attesa di poter rioccupare il trono di Serbia. Quando il 10 giugno 1903 re Alessandro Obrenovič e la regina Draga furono assassinati, P. fu acclamato re dall'assemblea nazionale. In politica interna fu liberale e rispettoso del regime parlamentare, affidando la guida del Governo al ministro Pašic; per quanto riguarda la politica estera, egli perseguì il progetto della costituzione della "Grande Serbia", appoggiandosi alla Russia in funzione antiaustriaca e antiturca (contro le Nazioni cioè che aspiravano o dominavano territori slavi). In questo modo, riuscì ad assicurare alla Serbia notevoli vantaggi territoriali, con due vittoriose guerre balcaniche, condotte nel 1912-13. Nel 1914 affidò la reggenza al figlio Alessandro; tuttavia, durante la prima guerra mondiale guidò personalmente l'esercito e, dopo la sconfitta subita ad opera della Bulgaria nel 1915, si rifugiò con una parte delle truppe a Corfù. Nel 1918, nonostante fosse gravemente malato, fu proclamato re del nuovo Stato dei Serbo-Croato-Sloveni (Belgrado 1844-1921).